PRINCIPALI EFFETTI CICATRIZZANTI DEL LASER 808 nm.
LLLT= Low Level Laser Theraphy
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Aumenta la produzione di Ossido Nitrico nelle cellule endoteliali dei vasi sanguigni,determinando una vasodilatazione attiva.
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Aumenta il VEGF(vascular endothelian growth factor) ossia il fattore di crescita vasale
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Aumenta l’angiogenesi e la formazione di nuovi vasi sanguigni
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Aumenta la L-Arginina che è il precursore del NO(Nitric Oxide)
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Aumenta la sintesi del collagene intra tessutale
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Aumenta i Macroblasti e i Microblasti accelerando il processo di riparazione delle ferite.
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Aumenta i Cheratinociti del derma.
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Aumenta l’ADP dei Mitocondri migliorando l’apporto di ossigeno
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Aumenta i ROS( Reactive Oxigene Species) , diminuendo lo stress ossidativo del tessuto infiammato.
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Aumenta i Macrofagi e i Linfociti con maggiore inattivazione dello stafilococco aureo maggiormente imputato nella ulcera.
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Attiva il sistema immunitario, stimola le T Helper Cells(CD4) diminuisce le T suppressor cells(CD8).
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Inibisce l’attivatore del plasminogeno e aumenta la produzione di vasi sanguigni
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La laserterapia è indolore
Ulcera Venosa
Paziente di sesso femminile, affetta da un'ulcera venosa alla gamba sinistra, era stata sottoposta alle usuali terapie medico specialistiche, senza trarne alcun beneficio. Dopo 9 applicazioni di Laser si è ottenuta una netta riduzione della estensione e della profondità della stessa ulcera e alla 15° sessione la sua completa rimarginazione.
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Ulcera Diabetica
Paziente di sesso femminile, affetta da ulcera diabetica al tallone sinistro, era stata sottoposta a molteplici trattamenti specialistici chirurgo vascolari senza risultati. Dopo 8 applicazioni di Laser si nota una riduzione di diametro della lesione, alla 15° seduta si apprezza una riduzione della profondità dell'ultera, alla 22° sessione si evidenzia un forte rimarginamento e una completa guarigione alla 30° applicazione.
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Ulcera Venosa - Arto Inferiore
Paziente di sesso femminile affetta da grave insufficienza venosa cronica con grosse varici e numerose piccole ulcerazioni della cute in corrispondenza della caviglia. Dopo numerosi trattamenti chirurgo-vascolari protratti per 3 anni, non si era ottenuto alcun miglioramento. Sottoposta a ciclo di Laser terapia fotodinamica a partire dalla sesta fino alla dodicesima seduta, si nota una progressiva riduzione delle crepe ulcerose, un aumento del nuovo tessuto di granulazione cicatriziale. Dalla dodicesima alla ventesima applicazione, appare evidente il progressivo miglioramento della riparazione delle ulcere e una netta diminuzione della tumefazione e dell’edema della caviglia fatta oggetto delle lesioni. Alla venticinquesima seduta, la caviglia è ritornata completamente normale nella colorazione della stessa cute.
EFFETTI DEL LASER 808 nm. SULLA TERAPIA DEL DOLORE
LLLT = Low Level Laser Theraphy
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Diminuisce l’Interleuchina -1ß, IL-6, IL-10 e il TNF- α, determinando una azione antinfiammatoria.
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Diminuisce la produzione di Cox-2(ciclossigenasi) con effetto antiedema e analgesico
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Diminuisce la prostaglandina ad azione infiammatoria E2(PGE2) e aumenta le prostaglandine ad azione antinfiammatoria PGF2 –PGI2.( Prostaciclina).
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Aumenta l’escrezione dei corticosteroidei nelle urine a testimonianza della azione del laser sull’asse ipotalamo-ipofisi, che media alla reazione dello stress indotto dal dolore, liberando Cortisolo, Vasopressina.
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Aumenta la sintesi delle endorfine dal centro alla periferia a livello della sostanza Gelatinosa di Rolando e a livello delle corna posteriori del midollo spinale. Il laser blocca la produzione di Sostanza P che è responsabile di sostanze algogene come la Bradichinina e la Serotonina attraverso la teoria del “gate control system”di Melzac, Wall e Casey.
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Diminuisce gli indici di flogosi come VES,PCR,CPK.
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Provoca uno spostamento del calcio intracellulare nel reticolo sarcoplasmatico e al rilassamento della muscolatura liscia ed azione miorilassante sulla scheletrica.
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La terapia è indolore.
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Tavola Illustrativa al 31/12/2018
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Nella diapositiva vengono riportati i risultati delle più frequenti patologie, acute e croniche, trattate con il Laser :
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Artrosi della spalla, dell’anca, della colonna dorso-lombare, del rachide cervicale, delle dite delle mani e del piede, patologie del ginocchio, meniscopatia, lesione dei legamenti, epicondilite, epitrocleite, borsite( gomito del tennista).
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Tendinite, pubalgia, nevrite, nevralgia, distorsioni.
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Ulcere venose e diabetiche, flebiti.
Nella valutazione dei risultati ci siamo avvalsi della Reumatology Scale, della V.A.S. Scale, della Oswestry Disability Scale, del M.C. Gill pain questionnarie, dello Status index e del Dinamometro.
I risultati sono stati classificati in quattro tipologie: Ottimo, Buono,Modesto, Non valutabile.
Tavola n.2 Controls
I controlli sono stati eseguiti dopo 5 applicazioni, alla fine del trattamento e dopo 2/6 mesi dal trattamento completato. La media delle applicazioni è stato di n.12 sedute per sessione.
Tavola n.3 Classificazione dei risultati
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Very Good: La totale scomparsa dei sintomi e il completo ripristino della normale funzionalità. Good: La scomparsa del 60% della sintomatologia e un sostanziale miglioramento della qualità della vita. Poor: La scomparsa del 20% della sintomatologia dolorosa con minimo miglioramento della funzionalità articolare.AnyValue: nessun cambiamento rispetto alla fase del pretrattamento.
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Tavola di presentazione
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Effetti del laser a base densità energetica nella periartrite scapolo omerale comparata al trattamento con infiltrazioni di corticosteroidei e di Fans per via orale (farmaci antinfiammatori non steroidei) seguendo la politica “aspetta e vedi.” Pertanto lo scopo principale dello studio è stato quello di comparare l’efficacia di tre tipi di trattamento sul lungo periodo di tempo. Fino ad ora erano stati presentati lavori sull’efficacia del laser al massimo a 6 mesi di distanza dal trattamento. Il lavoro è stato pubblicato sul testo Lasers in Medicine Science and Praxis ( Trilogy Upsates).
Tavola n.1
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La periartrite scapolo omerale è una patologia sempre più presente nella medicina generale ambulatoriale. Dolore e impotenza funzionale sono le caratteristiche principali. L’incidenza è stimata tra il 6-8 per 1000 pazienti all’anno nella popolazione; si calcola che il 18% -21% delle persone sopra i 65 anni siano affetti da tale patologia.
Tavola n.2
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Nella diapositiva si può osservare ai RX in proiezione fronte-retro e latero-laterale, una periatrite alla spalla sinistra in una donna di 55 anni. Infatti si evidenzia una calcificazione nella parte libera del trochite, non lontano dal tuberculum magum, che causa infiammazione e dolore all’ articolazione scapolo-omerale.
Tavola n.3
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Tra il mese di Gennaio 2006 e Febbraio 2007, novantotto (98) pazienti sono stati reclutatie mandati dai medici di famiglia, dai fisioterapisti e dagli specialisti ortopedici. Sessanta paziente con l’età media di 42 anni, sono stati sottoposti a criteri di selezione e assegnati allo studio randomizzato. Nonostante la randomizzazione c’erano alcune differenze tra il gruppo di intervento rispetto a concomitanti disturbi della nuca, precedenti episodi di periartrite della spalla, dolore alla spalla. Le differenze in queste prognosi variabili, ebbero un effetto piccolo sulla analisi dei risultati.
Tavola n.4
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Nella scelta dei pazienti ammessi allo studio, abbiamo applicato dei criteri di inclusione e criteri di esclusione. Tra gli inclusi abbiamo selezionato pazienti sia di sesso maschile che femminile di età compresa tra 30 e i 70anni. Si è tenuta in considerazione il collegio americano di reumatologia; il dolore alla spalla doveva aumentare con la pressione e con la resistenza ai movimenti. La diagnosi di periartrite doveva essere fatta tramite RX o Tac della spalla. Invece abbiamo escluso i pazienti che accusavano disturbi bilaterali alle spalle; se il dolore era datato da meno di 6 settimane; esclusi anche pazienti con radicolopatia cervicale, quelli con interventi alla spalla, rottura o lesione dei legamenti (muscoli della cuffia dei rotatori, del sovra e sottospinato con conflitto subacromiale); disturbi della durata di meno di 6 settimane e i disordini muscolari-scheletrici.
Tavola n.5
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Abbiamo usato una randomizzazione computerizzata che ci ha compilato e catalogato il prospetto per ogni paziente. Il blocco dello studio randomizzato fu fatto dopo la pre stratificazione dei comportamenti dolorosi che duravano meno o uguale di 12 settimane o più di 12 settimane. La assegnazione dei pazienti alla terapia con infiltrazioni di cortisteroideo, dei pazienti con LLLT, o con farmaci antinfiammatori non steroidei, fu fatta dopo la selezione finale da parte dei fisioterapisti e sulla valutazione di base.
Tavola n.6
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Tra i candidati idonei a 6 settimane di trattamento, diciannove (19) pazienti pari al 32% furono affidati al gruppo degli antinfiammatori non steroidei e, in caso di necessità, trattati con Celecoxib 200 mg al giorno. Venti pazienti pari al 33% furono assegnati alla terapia infiltrativa in loco con 1ml di triamcinolone acetonide (40 mg and 1 ml lidocaina cloridrato al 2%,) per un massimo di 3 iniezioni durante il periodo di osservazione. Vent’un pazienti pari al 35% furono trattati con il Laser Diodo 904 nm. ad azione pulsata, con potenza massima di 60 mw di potenza.
Tavola n.7
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Parametri di irradiazione: la potenza media era di 27 mw, la pulsazione massima di 200 ns (nanosecondi); frequenza di 1280 Hz; 4 / J di dose di energia per il punto di trigger; punti medi trattati da 2 a 8; 3-4 Joule per centimetro quadrato come dose di energia per singolo punto; fluidità totale di 32J / centimetro quadrato. Numero di domande pari a 12. Una domanda al giorno per 5 giorni consecutivi seguita da due giorni di intervallo.
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Tavola n.8
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Durante il follow-up, nel gruppo trattato con antinfiammatori non steroidei, 2 pazienti assunsero del paracetamolo, 4 presero un antinfiammatorio durante il primo anno (31%). Nel gruppo in cura con infiltrazione di corticosteroide, 5 ricevettero 2 iniezioni, 3 ricevettero 3 iniezioni (da 0.9 ml-1.5 ml) pari al 35%. Nel gruppo trattato con laserterapia, 2 pazienti furono sottoposti a 10 sessioni, ognuno di loro (9%).
Tavola n.9
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Vennero calcolati i cambiamenti dei segni sottraendo i risultati alla linea base del follow-up; abbiamo stimato le differenze (95 intervallo di confidenza) in un miglioramento tra i gruppi. La principale analisi è stata fatta sulla intenzione al trattamento di base; venne usato Manova per la ripetizione dei dati per prevenire verifiche multiple; fu giudicata come significativa una p minore dello 0.05
Tavola n.10
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La valutazione dei risultati fu fatta una volta durante l’intervento, tre settimane dopo la rondamizzazione e a 6,12,26,52settimane. Abbiamo usato la Likert scale comparata con la linea base, lo stato anatomico e funzionale della articolazione scapolo-omerale, con la severità dei principali sintomi (Vas scale) e il miglioramento della qualità di vita.
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Tavola n.11
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In questa diapositiva potete vedere, come nella prima e seconda verifica, si nota una notevole differenza a favore della infiltrazione con corticosteroideo. Diversamente, alla 26 e 52 settimana, abbiamo notato differenze statisticamente rilevanti per i più vicini punti di verifica a favore della laserterapia che ha mostrato migliori risultati comparati anche con la politica dell’ “aspetta e vedi” con gli antinfiammatori non steroidei. Ma la differenza fra queste due ultime opzioni, era piccola tra (il 5% e il 10%) e non rilevante. I risultati a lungo termine dell’antinfiammatorio Celecoxib furono migliori anche della infiltrazione con triamcinolone acetonide ma le differenze a lungo termine erano modeste. Il decorso della severità del dolore, la disabilità della spalla, il dolore alla pressione concorsero con i dati riportati per gli indici di valutazione dei risultati
Tavola n.12
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In conclusione i nostri risultati evidenziano che i corticosteroidei sono la migliore scelta nel breve periodo, per i pazienti affetti da periartrite della spalla. A lungo termine i nostri lavori dimostrano che la Laserterapia a bassa densità energetica diventa la miglior soluzione, seguita dal Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei). La associazione della infiltrazione corticosteroidea alternata a ciclo di Laser terapia, dovrebbe rappresentare il migliore e il più completo approccio terapeutico. Per quanti non potessero accedere alla terapia iniettiva con cortisone, o ai comuni antinfiammatori per altre patologie correlate, la laser terapia rimane un metodo non invasivo, di facile applicazione, privo di effetti collaterali e di assoluta efficacia terapeutica.